Presentazione del numero 52 di Zapruder, L'ordine del discorso. Chiaccheriamo con uno dei curatori, Salvatore Corasaniti, su street art, linguaggi e femminismo.

Gesti, segni, parole, disegni costituiscono alcuni degli elementi costitutivi dei linguaggi utilizzati per ordinare le società secondo principi che di volta in volta includono o escludono. Il linguaggio è uno degli spazi più contesi fra chi detiene potere e chi aspira a ottenerlo, fra chi vuole esplicitare la propria identità e chi vuole invece mettere in discussione o addirittura negare quella altrui, ma allo stesso tempo si rivela uno spazio che permette a chi dissente di riconoscersi e iniziare a costruire una forma di opposizione. L’ordine del discorso parte da queste considerazioni per esplorare alcune delle possibili variazioni conflittuali dei linguaggi. Dal discorso razzista al linguaggio che delinea l’idea di decoro urbano, dalle lingue dei segni ai tatuaggi e ai murales, dalla ricerca di una lingua internazionale comune all’affermazione dell’inglese come lingua “franca”, i linguaggi al centro della riflessione storica come spazi da indagare per comprendere le dimensioni sociali dei conflitti.

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