Collegamento speciale con un compagno che ci parla del Parco Don Bosco e delle Scuole Besta
Lunedì 29 gennaio 2024, il parco Don Bosco ha visto il primo vero tentativo del comune di iniziare il cantiere. Il progetto è finanziato con fondi del PNRR e consiste nella distruzione del parco, nella costruzione di una scuola media e, infine, nell'abbattimento dell'attuale scuola media Besta dove dovrebbe risorgere la parte verde. La scuola media Besta è nel centro del parco Don Bosco e presenta problemi strutturali che andrebbero risolti come ricorda la presidente di quartiere in un'intervista a Rai News, concludendo però che "non sarebbe performante come il nuovo edificio".
Il comitato Besta si oppone al progetto, da mesi presidia il parco e lunedì 29 è accorso prontamente a fermare la costruzione delle reti: alcune persone si sono incatenate agli alberi, altre sono entrate nel parco e hanno aperto varchi nelle reti, altre ancora si sono adoperate per pranzare insieme proprio lì in mezzo al trambusto. A fine giornata le reti erano tutte per terra, divelte. Il parco vive ancora.
Il cantiere per la distruzione del Parco Don Bosco doveva essere partito il 3 gennaio. Dopo oltre un mese, di quel cantiere non c'è traccia, e la vita sul parco è più brulicante che mai. Quella che sembrava una discussione marginale è diventata centrale, aprendo la contraddizione della giunta Lepore: hanno in mente un modello di urbanizzazione distruttiva, cementificatrice, che è inaccettabile per chi vive in città, ma continuano a mascherarsi dietro parole di "partecipazione".
La partecipazione noi l'abbiamo vista nei tentativi di rallentare il cantiere che per ora hanno avuto successo. E l'idea è di non fermarsi: il parco continuerà a essere quotidianamente presidiato. Tutte le mattine dalle 6.30 colazione per riscaldarsi, e poi discussioni e varie attività con cadenza quotidiana. Non lasciamo solo il Don Bosco, ne va della nostra qualità della vita e della possibilità di fermare l'onda di cemento e cantieri.